– Policy Brief
Questo testo è una sintesi del Policy Brief originale.(in inglese)
Sommario
Il tasso di mortalità per infezioni risulta elevato nelle case di cura, i cui residenti presentano un rischio maggiore di complicazioni e decesso nel caso di infezione da SARS-CoV-2 dovuto a età avanzata, fragilità e comorbidità. Nel corso della prima ondata, il lockdown e il divieto di ricevere visite hanno avuto gravi conseguenze per i residenti e i parenti, portando all’isolamento sociale e limitando la possibilità di accedere ad attività importanti, a prestazioni e a trattamenti medici. Di conseguenza, la salute mentale e fisica e il benessere generale sono stati compromessi. Diverse organizzazioni hanno ribadito la necessità di attuare misure di prevenzione e controllo delle infezioni volte a proteggere i residenti delle case di cura e al contempo a preservarne dignità, autonomia e qualità di vita. Nell’ottobre 2020, l’Ufficio federale della sanità pubblica ha rilasciato una linea guida completa rivolta alle case di cura, nell’intento di affrontare le questioni chiave relative alle misure di prevenzione in materia di infezioni. Il presente policy brief si prefigge l’obiettivo di rispondere alle domande chiave sulle misure di prevenzione delle infezioni e, in tale contesto, illustrare come gestire i casi di SARS-CoV-2 riscontrati tra i residenti e il personale, nonché diffondere rapidamente le conoscenze sulla prevenzione delle infezioni, facendo seguito alle precedenti policy brief.
Come conciliare le misure di prevenzione delle infezioni e l’autonomia di residenti e parenti?
- I residenti delle case di cura presentano un elevato rischio di complicazioni gravi da COVID-19 e risulta altresì difficile proteggerli in modo efficace, per tale motivo è di assoluta importanza contenere la diffusione di SARS-CoV-2 nella popolazione generale.
- Per contrastare la diffusione di SARS-CoV-2 occorre osservare i principi basilari per il controllo e la prevenzione delle infezioni, tra cui il distanziamento fisico, l’igiene delle mani e l’utilizzo di mascherine. Gli operatori sanitari che lavorano nelle case di cura devono indossare dispositivi di protezione. Un’adeguata scorta di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari è essenziale per garantire la sicurezza dei residenti e del personale. I costi per i dispositivi di protezione sono elevati, non possono essere sostenuti unicamente dalle case di cura e richiedono un sostegno a livello cantonale e/o federale.
- Si devono attuare misure globali volte a sostenere le case di cura, tra cui:
- Fornire informazioni sull’uso dei dispositivi di protezione individuale per il personale, i residenti e i parenti e su come riconoscere i primi sintomi di COVID-19
- Individuare gruppi di residenti e personale che sono in stretto contatto, separando i singoli gruppi gli uni dagli altri all’interno della casa di cura
- Visitare con regolarità i residenti per accertare eventuali sintomi, effettuare test sul personale e i residenti che presentano sintomi
- Creare coorti di residenti risultati positivi al test
- Le misure di controllo e prevenzione delle infezioni devono necessariamente salvaguardare le attività sociali e promuovere le relazioni sociali tra i residenti. Le regole per le visite devono garantire la sicurezza di tutti i residenti e contestualmente considerare in modo particolare le situazioni di fine vita o di disagio psicologico e mentale. I residenti che lasciano le case di cura devono continuare a rispettare le misure basilari di prevenzione e controllo delle infezioni (distanziamento fisico, igiene delle mani, mascherina). Qualora in una casa di cura si accertino casi di COVID-19, le regole per le visite devono essere adattate.
- I vaccini anti-COVID-19 sono disponibili in Svizzera. Tutti i residenti e il personale delle case di cura sono considerati a elevata priorità per la vaccinazione, che è fortemente raccomandata per proteggere sia i residenti sia il personale.
Come garantire il trattamento incentrato sulla persona in relazione ai residenti delle case di cura che hanno contratto l’infezione?
- Qualora in una casa di cura vengano accertati casi di COVID-19, si raccomanda fortemente di isolare per coorte i residenti risultati positivi al test in un’area separata e appositamente designata della casa di cura, assegnando personale dedicato. Si deve limitare l’ingresso del personale ausiliario e devono essere previste apposite aree di controllo separate per gestire gli accessi. Qualora le case di cura non abbiano la possibilità di eseguire un isolamento per coorte, si pone la necessità di individuare soluzioni a livello locale sotto la guida delle autorità cantonali.
- Strategie di comunicazione strutturate volte a fornire un’informazione chiara e trasparente nei confronti dei residenti, delle famiglie e del personale rappresentano un punto fondamentale nella gestione della situazione. È necessaria una stretta collaborazione tra le autorità locali competenti e le case di cura.
- Tutti i residenti e le famiglie devono essere incoraggiati a prendere decisioni informate in merito all’assistenza sanitaria, inclusa l’esigenza di ospedalizzazione o ricovero in terapia intensiva. L’introduzione di una pianificazione sanitaria anticipata consente di mantenere un dialogo aperto sull’evoluzione della malattia, sulle aspettative e sui desideri dei residenti in merito ai trattamenti. È consigliabile affrontare tali discussioni in anticipo e rivalutarle insieme ai residenti e alle famiglie nel momento in cui viene accertata la positività al virus. Le decisioni devono essere documentate. Sulla base del processo decisionale congiunto, vengono attuati i piani di trattamento, comprese le cure palliative ove necessario. È essenziale che queste conversazioni siano condotte secondo standard professionali e sulla base di una formazione adeguata, per evitare di creare preoccupazione nei residenti e nei parenti. Non tutte le case di cura sono preparate a gestire colloqui in merito alla pianificazione sanitaria anticipata, sono pertanto necessarie strutture di supporto per fornire formazione e reti di scambio (si veda qui di seguito).
- Non appena i residenti delle case di cura risultano guariti dal COVID-19 e i test sono negativi, devono poter riacquistare, per quanto possibile, la massima autonomia.
Come garantire un alto livello di sicurezza del personale, in caso di esposizione all’infezione o presenza di sintomi?
- I test sono una parte fondamentale della strategia volta a proteggere i residenti e gli operatori sanitari nelle strutture di assistenza a lungo termine: gli operatori sanitari che entrano in contatto diretto con i residenti devono essere regolarmente sottoposti a test RT-PCR per SARS-CoV-2. La frequenza nell’esecuzione a tappeto del test dipende dall’incidenza di COVID-19 nella comunità. L’infrastruttura e il piano finanziario appropriati, necessari per lo svolgimento dei test a tappeto, devono essere predisposti dalle autorità locali competenti insieme alle case di cura.
- Le assenze dovute all’attesa del risultato dei test e alla quarantena, nel caso di operatori entrati in contatto con persone positive al COVID-19 o in isolamento, possono gravare sulla forza lavoro nelle strutture di assistenza a lungo termine, compromettendo la sicurezza dei residenti che non può più essere garantita con il personale disponibile. Si devono adottare i provvedimenti necessari a evitare un’eccessiva riduzione della forza lavoro, che potrebbe pregiudicare la sicurezza dei residenti. Nel caso in cui la carenza di personale non possa essere fronteggiata mediante una riorganizzazione interna o con personale aggiuntivo, è opportuno stabilire accordi speciali con le autorità cantonali. Il personale deve essere salvaguardato, per il bene proprio e dei residenti, dall’esposizione prolungata a stress dovuto a condizioni di lavoro inadeguate (ad es. troppe ore di straordinario, pause brevi tra i turni, lavorare pur essendo malati).
- In situazioni di carenza di personale, il personale asintomatico in attesa del risultato del test o in quarantena può continuare a lavorare indossando una mascherina chirurgica e prestando rigorosa attenzione all’igiene delle mani secondo le linee guida di SwissNoso. Viene data priorità al lavoro di back office o all’assistenza diretta in una coorte di residenti con COVID-19 accertato o sospetto, rispetto al lavoro con residenti senza COVID-19 accertato o sospetto. Il personale che rientra in anticipo dalla quarantena o dall’isolamento non deve entrare in contatto con residenti immunocompromessi.
In che modo le conoscenze in rapida evoluzione sulla prevenzione delle infezioni possono essere diffuse e applicate con efficacia all’interno delle case di cura?
La conoscenza del COVID-19 è in rapida evoluzione: per le case di cura, i loro medici e i dottori generici associati risulta complesso essere costantemente aggiornati sugli sviluppi più recenti relativi alla gestione dei pazienti COVID-19 bisognosi di assistenza a lungo termine. Raccomandiamo:
- Costruire reti locali e interprofessionali che permettano di facilitare lo scambio, discutere le tematiche e fornire un supporto rapido, ad es. in merito alle conoscenze in ambito geriatrico, agli aspetti etici, ai colloqui di pianificazione sanitaria anticipata, alle cure palliative o alla gestione dei sintomi comportamentali e psicologici nella demenza, in relazione alle misure di prevenzione e controllo delle infezioni.
- Promuovere soluzioni di telemedicina per migliorare l’accesso alle cure mediche e il supporto per i casi più complessi.
In response to request from: NCS-TF Advisory Board
Date of request: 01/10/2020
Date of response: 25/11/2020
Experts involved: Public Health & Clinical care.
Contact persons: Franziska Zúñiga (franziska.zuniga@unibas.ch) Michael Simon (m.simon@unibas.ch)