– Policy Brief
Questo testo è una sintesi del Policy Brief originale in inglese.
Sommario
I vaccini riducono di 10 volte il rischio di infettarsi con SARS-Cov-2, ma questo effetto iniziale si riduce a una protezione di due volte dopo sei mesi. Sia la vaccinazione che la guarigione dal Covid-19 offrono una protezione prolungata contro le ospedalizzazioni. I richiami compensano ampiamente questo calo fornendo una protezione pari a 20 volte e apportando molti benefici all’interno della società.
Le persone che sono guarite da COVID-19 e le persone vaccinate hanno un rischio significativamente minore di essere contagiate con Sars-Cov-2 e di trasmettere ulteriormente il virus, ma questa protezione diminuisce con il tempo. I tre vaccini autorizzati in Svizzera hanno un’efficacia iniziale dell’85-90% nella protezione contro un’infezione causata dalla variante Delta (riducono il rischio di infezione di 7-10 volte). Nell’arco di 6 mesi, questa protezione si riduce a circa il 60% per il vaccino Moderna, 45% per il prodotto BioNTech/Pfizer e 20% per quello Johnson & Johnson. La protezione contro forme gravi di malattia e ospedalizzazione è prolungata a circa l’80% per il vaccino BioNTech, ma potrebbe diminuire in seguito.
Oltre a proteggere dall’infezione (e dai correlati rischi di trasmissione), i vaccini RNA riducono la probabilità di trasmettere il virus ulteriormente nel caso di infezioni post-vaccinali, cioè quando una persona si contagia nonostante sia vaccinata. Se contagiati, il vaccino BioNTech riduce il rischio di trasmettere il virus inizialmente circa della metà e dopo tre mesi di un quarto.
Aver avuto una malattia da Covid-19 riduce in modo significativo il rischio di ospedalizzazione dopo una nuova infezione. A 6-12 mesi, questa protezione è equiparabile a quella ottenuta in seguito alla vaccinazione con Moderna e decisamente migliore di quella ottenuta dopo vaccinazione con BioNTech. È stato osservato che la protezione migliore si ha negli individui convalescenti che hanno ricevuto anche una dose di un vaccino a RNA.
Un richiamo (una terza dose in caso di vaccini BioNTech o Moderna) compensa in modo più che valido l’efficacia in calo: fornisce una protezione del 95% (ovvero una riduzione del rischio di 20 volte), che supera la protezione iniziale del 85-90% offerta dalle due dosi standard. La durata della protezione data dal richiamo si conoscerà meglio man mano che sarà trascorso più tempo da quando le dosi di richiamo sono state somministrate su larga scala. Tuttavia, i dati ricavati dalle concentrazioni di anticorpi suggeriscono che la protezione contro un’infezione lieve dalla variante Delta e contro la trasmissione dovrebbe rimanere per 9-15 mesi dopo la dose di richiamo, anche nella popolazione a rischio, ad esempio nelle persone con più di 65 anni.
I richiami comportano quattro benefici. In primo luogo, rallentano la circolazione del virus tra l’intera popolazione, cosa particolarmente importante per l’imminente inverno 2021-2022, riducendo inoltre anche il carico globale del long Covid. Riducono il rischio di ospedalizzazioni di più di 10 volte tra le persone di 65 anni o più, offrendo una protezione ancora più elevata rispetto a quella che si ha dopo la seconda dose. Infine, i genitori di bambini piccoli, gli operatori sanitari e altre persone a stretto contatto con individui che non possono essere vaccinati o sono molto vulnerabili possono ridurre il rischio di contagiarli.
Type of document:Assessment of scientific evidence (update)
In response to request from: NCS-TF
Date of request: : 10/11/2021
Date of response: Shared with FOPH on 17/11/2021
Individuals involved: Christian Münz, Urs Karrer, Daniel Speiser, Manfred Kopf, Richard Neher, Nicola Low, and Tanja Stadler
Contact persons: christian.muenz@uzh.ch, urs.karrer@ksw.ch
Comment on planned updates: This is an update of the PB on the same topic that was published on the 25th of June 2021