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La Task Force scientifica nazionale COVID-19 è stata sciolta il 31 marzo 2022.

È stata sostituita dal Comitato scientifico consultivo COVID-19, in modo che i cantoni e la Confederazione possano continuare a beneficiare delle competenze scientifiche nel contesto della pandemia di SARS-CoV-2.

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31. Marzo 2021

 – Policy Brief – 

Garantire la sicurezza dei dipendenti sul posto di lavoro

Questo testo è una sintesi del Policy Brief originale in inglese.

Sommario

I datori di lavoro hanno l’obbligo giuridico di tutelare la salute del loro personale. Nello specifico, sono tenuti a mettere in atto dei piani di protezione volti a contrastare la trasmissione del Covid-19, ad applicarli e a farli rispettare. I dipendenti possono segnalare le carenze al riguardo, ma così agendo si espongono al rischio di licenziamento.

Il diritto alla vita e alla salute fisica e mentale deve essere salvaguardato in tutto il sistema giuridico, compreso il diritto del lavoro. Nell’ambito di quest’ultimo, un datore di lavoro è tenuto a mettere in atto dei piani di protezione volti a contrastare la trasmissione del Covid-19, ad applicarli e a farli rispettare. Se omette di farlo, viola il suo obbligo di tutelare la personalità e la salute dei suoi dipendenti, obbligo che a sua volta discende dal diritto pubblico del lavoro e dal diritto privato del contratto di lavoro.

Il diritto svizzero del lavoro è tuttavia piuttosto debole sul fronte della tutela dei dipendenti rispetto ai licenziamenti illegittimi, al punto che non sempre si attiene alle norme internazionali in materia. Tale situazione ostacola l’applicazione efficace delle misure di protezione e non può essere risolta a breve termine.

Alcune categorie di lavoratori, più difficili da tutelare, richiedono un’attenzione particolare. Ne fanno parte i migranti clandestini nonché i collaboratori domestici, con cui è difficile confrontarsi sul tema e la cui capacità di segnalare la situazione è limitata a causa della loro condizione e della non rara assenza di un rapporto di lavoro formale.

A seguito dell’analisi della situazione dal punto di vista giuridico formuliamo le seguenti cinque raccomandazioni.

Le ispezioni del lavoro dovrebbero essere svolte in maniera più proattiva, frequente e spontanea. Dovrebbero disporre di più risorse per affrontare l’attuale crisi e contribuire a proteggere la vita umana rallentando la diffusione del virus; inoltre, dovrebbero accettare informazioni in forma anonima. Lanciare delle campagne d’informazione mirate che sensibilizzino i dipendenti e i datori di lavoro riguardo a tali obblighi, ivi compreso nei posti di lavoro informali come possono essere le abitazioni private. Offrire alle piccole imprese, che possono incontrare maggiori difficoltà nel conformarsi alle nuove esigenze, un’assistenza tecnica e una serie di ispezioni pubbliche proattive nell’intento di sostenerle nell’attuazione dei piani di protezione. Introdurre linee di assistenza telefonica, anche a carattere anonimo, affidandosi nello specifico al supporto di ONG e sindacati.  Avviare una riflessione seria sulla regolarizzazione dei migranti clandestini attivi sul mercato del lavoro informale.

 Type of document: Policy Brief

Date of response: 25/11/2020

Experts involved:  Ethical, legal, social issues

Contact persons: samia.hurst@unige.ch

 

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È stata sostituita dal Comitato scientifico consultivo COVID-19, in modo che i cantoni e la Confederazione possano continuare a beneficiare delle competenze scientifiche nel contesto della pandemia di SARS-CoV-2.

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