Gentili signore, egregi signori,
già nel corso dell’autunno, la variante Delta del SARS-CoV-2 ha provocato un forte aumento dei contagi presso le fasce d’età più giovani. Ora tra la popolazione si sta diffondendo la variante Omicron, ancor più contagiosa. In quanto gruppo meno frequentemente o per nulla vaccinato, i bambini saranno colpiti più pesantemente dall’ondata di Omicron. (Negli Stati Uniti la media a 7 giorni delle ospedalizzazioni giornaliere è aumentata fra il 21 e il 27 dicembre del 58%, arrivando a 334, rispetto ad un aumento del 19% registrato nelle altre fasce d’età).
Dato che ieri si sono concluse le vacanze scolastiche in molti Cantoni, al centro del dibattito compaiono ora importanti domande relative alle misure da applicare nelle scuole.
L’obiettivo più importante sul piano emotivo, pedagogico e sociale è mantenere aperte le scuole ed evitare l’interruzione dell’istruzione e della vita quotidiana.
Inoltre, i bambini che desiderano vaccinarsi oppure i cui genitori sono favorevoli alla vaccinazione dovrebbero avere la possibilità di ottenere le due dosi prima di entrare in contatto con il virus. Per questo motivo, gli specialisti nei campi dell’epidemiologia, della pediatria nonché della psichiatria infantile e giovanile concordano sulla necessità di adottare misure nelle scuole per limitare la circolazione del virus ed evitare le chiusure degli istituti scolastici. Sono cinque gli aspetti principali da tenere in considerazione: qualità dell’aria, test, gestione dei bambini sintomatici, mascherine e vaccinazione.
Qualità dell’aria:
un’areazione adeguata costituisce un fattore importante nel contenimento della trasmissione del SARS-CoV-2, poiché diluisce la concentrazione di aerosol nell’aria portando quindi ad una riduzione della quantità di virus presente nell’aria. Arieggiare con costanza le aule e gli altri spazi chiusi delle scuole è particolarmente importante quando vi si svolgono attività con elevate emissioni di aerosol, quali parlare a voce alta, cantare, ridere o svolgere esercizio fisico nelle palestre. Tutte queste attività devono necessariamente trovare spazio nella quotidianità scolastica.
L’areazione può avvenire tramite un ricambio d’aria meccanico oppure anche aprendo regolarmente le finestre. L’areazione naturale non è affatto meno efficace, a patto però che venga svolta con costanza.
I rilevatori di CO2 costituiscono uno strumento semplice ed economico per garantire una buona qualità dell’aria negli ambienti. In presenza di tali rilevatori, l’areazione non viene più disciplinata dalla percezione soggettiva, bensì da indicatori oggettivi di qualità dell’aria. I rilevatori di CO2 non offrono protezione diretta contro il contagio. Forniscono indicazioni in merito alla concentrazione degli aerosol, ma non rispetto al rischio di trasmissione.
Test:
eseguire test regolari e ripetuti nelle scuole può interrompere le catene di trasmissione grazie all’individuazione precoce di infezione da SARS-CoV-2 presso i bambini asintomatici o con sintomi lievi. In questo modo è possibile ridurre il numero complessivo di casi di COVID-19 in una classe o nell’intera scuola. Perché siano efficaci, i test devono tuttavia essere svolti regolarmente, il più spesso possibile (come minimo 1 o 2 volte a settimana) e coinvolgere tutti i bambini.
Gestione dei bambini sintomatici:
quanto a lungo dovrebbero rimanere a casa da scuola i bambini con sintomi da Covid e con quale metodo dovrebbero essere testati?
In Svizzera attualmente tale procedura dipende dall’età: ai sensi delle direttive dell’UFSP, i bambini sopra i 6 anni devono essere sottoposti a test all’insorgere di qualsiasi sintomo potenzialmente riconducibile al COVID-19, indipendentemente dal contatto con una persona contagiata, dallo stato di salute generale, oppure da numero, tipo e durata dei sintomi.
Per i bambini al di sotto dei 6 anni, un test è raccomandato soltanto nelle seguenti situazioni e a seguito di una consultazione del medico:
1) in caso di febbre o forte tosse, in combinazione con un’alterazione dello stato di salute generale oppure con altri sintomi da COVID-19;
2) in caso di sintomi a seguito di un contatto con un caso confermato di COVID-19.
La differenziazione secondo l’età viene operata per evitare di imporre oneri eccessivi ai bambini più piccoli e per tenere in considerazione le esigenze del sistema educativo.
Attualmente, in un contesto di elevata diffusione del virus, è inoltre molto importante che i bambini sintomatici rimangano a casa. Tuttavia, anche rimanere confinati per un lungo periodo può costituire una difficoltà per i bambini e per i loro familiari. Per questo sarebbe auspicabile un più ampio accesso ai test PCR, dalla maggiore sensibilità (prediligendo i più comodi test salivari). Verrebbe quindi garantito un esito affidabile e i bambini sintomatici potrebbero ritornare a scuola più rapidamente.
Mascherine:
una buona qualità dell’aria nelle aule scolastiche non garantisce una protezione assoluta dal contagio. L’areazione riduce la presenza di aerosol, ma non impedisce la trasmissione attraverso goccioline. È importante la combinazione di tutte le misure efficaci, tra cui le mascherine protettive. Specialmente nei periodi in cui la circolazione del virus è elevata, indossare la mascherina nelle scuole appare una misura importante e sensata anche in ambienti chiusi ben arieggiati.
Vaccinazione per i bambini:
i vaccini a mRNA si sono rivelati sicuri ed estremamente efficaci per i bambini dai 5 agli 11 anni e per i ragazzi tra i 12 e i 17 anni. In Svizzera i bambini nella fascia d’età 5-11 anni dovrebbero essere in grado di ottenere il vaccino fin da subito, ossia dalla prima settimana di gennaio 2022. La Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) raccomanda il vaccino per tutti i ragazzi fra i 12 e i 17 anni. A partire dal 14 dicembre 2021, la CFV consiglia inoltre di vaccinare i bambini tra i 5 e gli 11 anni che lo desiderino (o i cui genitori scelgano per loro in tal senso), in particolare i bambini affetti da malattie croniche oppure in contatto con persone a rischio di contrarre la malattia da Covid in forma grave.
La decisione di vaccinare o meno un bambino o un ragazzo dovrebbe essere presa innanzitutto sulla base del vantaggio individuale per il bambino o ragazzo interessato. Quali sono le motivazioni a favore della vaccinazione anche per i bambini sani, senza contatti con persone a rischio?
Oltre ad evitare l’interruzione della scuola e le conseguenti difficoltà psicologiche e sociali, il vaccino dovrebbe ridurre le complicanze pediatriche del COVID-19 anche per la variante Omicron. Considerando che è provato che il vaccino impedisce la comparsa della rara sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C) nei ragazzi fra i 12 e i 18 anni, è prevedibile lo stesso vantaggio presso il gruppo di bambini fra i 5 e gli 11 anni, ossia la fascia d’età con l’incidenza più elevata di MIS-C. Un ulteriore vantaggio atteso dal vaccino è la ridotta probabilità di contrarre il Long COVID.
Per fare in modo che i bambini abbiano un accesso alla protezione dal COVID-19 pari alle altre fasce d’età, è importante introdurre per loro la possibilità di vaccinarsi ovunque e rapidamente. Per la parte di popolazione pronta a far vaccinare i propri figli, nonché per i bambini e ragazzi che lo desiderano, vale quanto segue: più rapidamente vengono vaccinati i bambini, più sarà possibile contribuire a limitare la circolazione del virus tra i più giovani e quindi i casi di malattia che ne conseguono e le interferenze con la loro quotidianità.