Questo testo è un riassunto del testo originale in tedesco
Sintesi
In tutta la Svizzera, il numero di casi e di ospedalizzazioni è in lieve calo. Tuttavia, il numero di nuovi ricoverati che si sono infettati in Svizzera rimane a un livello costante, il che significa che l’epidemia in Svizzera non sta retrocedendo. Nel 2020, a metà settembre si era osservata una fase stazionaria dell’epidemia, mentre nella seconda metà di settembre si era registrato un lieve calo. Nello stesso periodo nel 2020, l’incidenza e l’occupazione dei letti ospedalieri erano notevolmente inferiori a quelle attuali. A parità di misure, a causa degli effetti stagionali è previsto un aumento della circolazione del virus nella stagione autunnale. Gli effetti del certificato COVID si noteranno fra circa due settimane.
Oltre alle conseguenze dell’infezione, gli alti tassi di contagio tra i bambini causano anche un aumento dello stress associato alle relative misure di contenimento. Le fasce di età 0-9 e 10-19 anni sono quelle in cui si è registrato il maggior incremento nel mese di agosto e che al momento presentano i numeri più alti di casi segnalati di infezione da SARS-CoV-2. Questa situazione ha un impatto negativo sulla condizione mentale e sociale delle persone di età inferiore ai 20 anni.
Una riduzione della circolazione virale anche tra bambini e adolescenti produrrebbe un effetto positivo per la loro salute fisica e mentale. Il virus SARS-CoV-2 è meno pericoloso per i bambini e gli adolescenti di quanto non sia per gli adulti. Tuttavia, esistono ottime ragioni per puntare a ottenere una bassa circolazione virale anche in queste fasce di età. In primo luogo, anche i bambini possono incorrere in decorsi gravi con ricovero in ospedale e sviluppare il cosiddetto «long Covid». Nonostante questi problemi di salute riguardino solo una piccola percentuale dei bambini e degli adolescenti contagiati, il numero assoluto di persone colpite potrebbe crescere notevolmente se gran parte dei bambini e degli adolescenti dovesse infettarsi (1). In secondo luogo, in caso di aumento della diffusione del virus, i bambini non sarebbero protetti dagli effetti psicologici e sociali negativi correlati: con l’attuale bassa copertura vaccinale fra gli adulti, sussiste il rischio che la situazione negli ospedali possa nuovamente peggiorare a tal punto da rendere necessaria l’adozione di misure generali che colpirebbero anche i bambini (2). Con la variante Delta, che si diffonde più facilmente, l’epidemia può essere rallentata con efficacia solo rallentando la circolazione del virus anche tra i bambini, ma questo richiederebbe nuovamente l’adozione di misure che li riguardano. In terzo luogo, sta diventando evidente che nel medio termine la vaccinazione potrebbe essere autorizzata anche per i bambini della fascia di età 5-11 anni (3). Questo offrirebbe anche ai bambini e ai loro genitori la possibilità di scegliere se ottenere l’immunità contro il virus SARS-CoV-2 mediante la vaccinazione oppure contraendo l’infezione. Per rendere possibile questa scelta, i bambini devono essere protetti al meglio dalle infezioni fino a quando il vaccino non sarà disponibile anche per loro.
Per proteggere i bambini in età scolare dalle maggiori ondate di contagio è importante adottare misure coerenti. Le misure a basso impatto sulla vita quotidiana dei bambini sono essenziali per ridurre al minimo la pressione mentale e sociale. L’uso costante delle mascherine è una delle misure più importanti per proteggersi dalla trasmissione del virus. Le mascherine hanno sicuramente un impatto sulla vita quotidiana dei bambini, ma questi svantaggi sono compensati in molte situazioni dalla possibilità di evitare la quarantena o la chiusura delle scuole. I sensori di CO2, che consentono il monitoraggio costante della qualità dell’aria negli ambienti al chiuso, possono essere utilizzati per applicare con regolarità le misure di aerazione dei locali per ridurre la presenza di virus aerosolizzati. Negli ambienti in cui non può essere garantita una buona aerazione andrebbe preso in considerazione l’uso di filtri per l’aria. L’esecuzione di test regolari più volte alla settimana e l’impiego di test rapidi per i contatti dei positivi sono altri metodi meno invasivi per interrompere le catene di trasmissione.
Infine, facciamo luce sulla protezione immunitaria dopo aver contratto l’infezione da SARS-CoV-2. Nel complesso, si può presumere che le persone guarite di età inferiore ai 65 anni e senza evidenza di immunodepressione possano contare su una protezione significativa e di lunga durata contro l’infezione da variante originale (wild type), Alpha o Delta. Questa protezione può essere notevolmente aumentata mediante la vaccinazione con un vaccino a mRNA o basato su adenovirus ricombinante.