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La Task Force scientifica nazionale COVID-19 è stata sciolta il 31 marzo 2022.

È stata sostituita dal Comitato scientifico consultivo COVID-19, in modo che i cantoni e la Confederazione possano continuare a beneficiare delle competenze scientifiche nel contesto della pandemia di SARS-CoV-2.

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Aggiornamento scientifico, 17 Agosto 2021

Questo testo è un riassunto del testo originale in tedesco

Sintesi

Con il tempo, praticamente tutti i non vaccinati svilupperanno una risposta immunitaria al SARS-CoV-2 tramite l’infezione. Il carico della malattia può quindi essere ridotto solo aumentando la somministrazione del vaccino. Al momento l’epidemia si sta diffondendo con rapidità. Il numero giornaliero di nuove ospedalizzazioni è raddoppiato 3 volte nell’ultimo mese. Se si verificheranno altri 3 raddoppi, ci ritroveremmo con un carico analogo a quello dell’autunno 2020, l’apice della 2a ondata.

L’attuale fornitura di vaccini in Svizzera non è scarsa. È disponibile una quantità sufficiente di dosi di vaccini a mRNA ad alta efficacia. I risultati ottenuti dalla Svizzera nel somministrare rapidamente tali dosi sono meno positivi rispetto agli altri paesi dell’Europa occidentale e sud-occidentale. Molte persone non vaccinate non hanno scelto deliberatamente di non vaccinarsi. Secondo il sondaggio Sotomo di inizio luglio, il 25% degli aventi diritto alla vaccinazione dichiara di non volersi vaccinare. Sul versante opposto c’è il 58% completamente vaccinato degli aventi diritto alla vaccinazione. I vaccinati che hanno ricevuto una sola dose e gli indecisi ammontano quindi al 17%. Proponiamo di portare avanti celermente la somministrazione del vaccino attraverso l’intensificazione della campagna vaccinale affinché, in seguito alla sua conclusione, risultino non vaccinati solo coloro che rifiutano deliberatamente la vaccinazione.

Non appena risulteranno non vaccinate solo le persone che rifiutano deliberatamente la vaccinazione, dal punto di vista scientifico si delineano 3 obiettivi.

  1. I) Evitare il sovraccarico del sistema sanitario;
  2. II) Ridurre al minimo il carico nella fascia d’età da 0 a 12 anni;

III) Proteggere i soggetti maggiori di 12 anni che non possono essere vaccinati o che la vaccinazione protegge in maniera scarsa dall’ospedalizzazione o dal «long COVID».

Inerentemente all’obiettivo II, proponiamo di implementare con coerenza nelle scuole e nelle strutture di accudimento misure non invasive o poco invasive come sensori di CO2, filtri dell’aria, mascherine per i bambini più grandi e test regolari. Così facendo, riusciremo a tutelare i bambini dal contagio nonché la salute mentale e garantiremo un accesso equo all’istruzione.

L’effetto vaccinale contro le varianti in circolo e nuove deve essere studiato a stretto giro per poter reagire di conseguenza. In certa misura i vaccinati che hanno ricevuto due dosi si contagiano con la variante Delta e, in certa misura, i vaccinati trasmettono il virus. La portata del contagio di vaccinati e la trasmissione da parte di vaccinati è oggetto di studio in tutto il mondo. La quantificazione è necessaria per valutare l’effetto delle misure e valutare la necessità di richiami vaccinali. Poiché la Svizzera non rileva sistematicamente lo stato vaccinale delle persone risultate positive ai test, finora mancano i dati per una valutazione in merito.

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È stata sostituita dal Comitato scientifico consultivo COVID-19, in modo che i cantoni e la Confederazione possano continuare a beneficiare delle competenze scientifiche nel contesto della pandemia di SARS-CoV-2.

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