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La Task Force scientifica nazionale COVID-19 è stata sciolta il 31 marzo 2022.

È stata sostituita dal Comitato scientifico consultivo COVID-19, in modo che i cantoni e la Confederazione possano continuare a beneficiare delle competenze scientifiche nel contesto della pandemia di SARS-CoV-2.

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Aggiornamento scientifico, 26 febbraio 2021

Questo testo è un riassunto del testo originale in tedesco

Sommario

Dall’inizio di novembre 2020 in Svizzera il numero di casi si è dimezzato quasi tre volte e l’incidenza di 14 giorni ogni 100 000 abitanti è scesa, passando da 1250 a 170 circa. Su scala nazionale, nelle ultime settimane l’epidemia di SARS-CoV-2 ha evidenziato un andamento leggermente in flessione, che negli ultimi giorni ha subito una battuta d’arresto. 

Il numero assoluto di casi segnalati è dato da due varianti di virus di SARS-CoV che evidenziano tendenze opposte. I contagi dei tipi finora dominanti continuano la parabola discendente. Per contro, i casi riconducibili alla più contagiosa variante B.1.1.7 sono aumentati a ritmo costante a gennaio, con un rallentamento della crescita nelle ultime settimane. Secondo le stime, a breve in Svizzera la maggior parte dei contagi sarà imputabile alla variante B.1.1.7. 

Se la variante B.1.1.7 in Svizzera diventerà quella dominante, è prevedibile che occorreranno sforzi maggiori per ridurre ulteriormente il numero di infezioni e impedire la crescita del numero di casi. Se i contatti tra le persone e la mobilità torneranno a intensificarsi a seguito dell’allentamento delle misure di contenimento, aumenterà il rischio di una nuova impennata delle infezioni e di conseguenza anche dei potenziali decorsi gravi e dei decessi.

Al fine di minimizzare tale rischio è appropriato allentare gradualmente e con cautela le misure di contenimento e attuare provvedimenti a diversi livelli in funzione della valutazione della situazione epidemiologica. Un approccio di questo tipo riduce il rischio dell’effetto yo-yo, ossia un improvviso aumento delle infezioni con la prospettiva di un incremento dei soggetti ospedalizzati e la conseguente reintroduzione di misure rigide. Impedire tale effetto gioverebbe anche all’economia.

La somministrazione più rapida possibile del vaccino a tutti i cittadini della Svizzera che lo desiderano ha la massima priorità. Prima si porterà a termine la campagna generale di vaccinazione, prima si potranno allentare le costose misure di contenimento, riducendo anche i danni in termini sanitari e sociali.

Un’efficace strategia TTIQ apporta un contributo determinante sul fronte del controllo dei contagi. Effettuare test sistematici di soggetti sintomatici e test estesi e intensivi degli asintomatici con contatti stretti con altre persone e potenziali rischi di infezione evidenzia i contagi e consente di interrompere le catene di trasmissione. Se prima di approvare le misure tutti i cantoni garantissero di disporre delle risorse e dei mezzi necessari per tracciare in modo efficace, tempestivo e incisivo i casi indice e i relativi contatti, all’interno e al di fuori dei confini cantonali, si ridurrebbe il rischio di un nuovo fallimento della strategia TTIQ. L’impiego generale di indicatori di prestazione induce a valutare e a migliorare il processo TTIQ nel suo complesso.

Anche il controllo delle infezioni a livello individuale apporta un notevole contributo. L’eventuale allentamento delle misure di contenimento comporta un conseguente aumento della mobilità e del numero di contatti interpersonali. In questo contesto, gli sforzi a livello dei singoli individui per controllare le infezioni assumono un’importanza capitale. È pertanto essenziale sostenere l’impegno dei cittadini, fornendo loro informazioni concrete che possano trovare applicazione diretta.

Kontakt: covid19@snf.ch

Kontakt für Medien: media@sciencetaskforce.ch

 

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